AMBIENTE / Emissioni nocive – Cresce il contributo italiano alla riduzione di CO2

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Incentivare l’efficienza energetica per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive posti dalla Unione europea al 2020. Primo obiettivo: la parziale decarbonizzazione dell’Italia. Come? Raggiungendo un livello dei consumi inferiore al 24% rispetto allo scenario europeo, per evitare l’emissione di circa 55 milioni di tonnellate di CO2 (risparmiando inoltre 8 miliardi di euro di importazioni di combustibili fossili).

A tal proposito Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile) ha intervistato, in collaborazione con Confindustria, un campione di aziende, ricerca confluita nel Rapporto sull’Efficienza Energetica del 2015: più del 33% del campione ha espresso l’intenzione di investire in efficienza energetica nei prossimi tre anni, anche se il 90% di queste ha chiesto una maggiore semplificazione normativa. Per spingere l’acceleratore verso questi traguardi, quindi, bisogna puntare sull’ottimizzazione dei processi e della burocrazia per poter facilitare alle aziende l’accesso ai bandi statali.

L’Italia sta compiendo questo percorso attraverso l’adozione della Direttiva sull’Efficienza Energetica e del Piano di Adozione per l’Efficienza Energetica.

La Direttiva 2012/27/UE mira a ridurre il consumo primario di energia di 20 milioni di tonnellate di petrolio, attraverso l’istituzione di un regime obbligatorio di efficienza energetica per cui il risparmio non debba essere inferiore al 60% dell’obiettivo di risparmio energetico nazionale accumulato.

Verranno introdotte regole per eliminare le barriere all’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili promuovendo invece la partecipazione alla domanda dei mercati dell’energia. Le imprese inoltre dovranno eseguire delle diagnosi energetiche periodiche utili ad individuare gli interventi più efficaci per ridurne il consumo. Sono infine previste disposizioni che mirano ad accrescere la consapevolezza dei cittadini nei consumi di energia attraverso la promozione dei sistemi individuali di fatturazione più precisi e fondati sul consumo reale.

Il Piano d’azione per l’Efficienza Energetica propone di rafforzare gli strumenti già esistenti e di introdurre nuovi meccanismi per superare le difficoltà incontrate in alcuni settori.

In un contesto di crisi economica come quello attuale i Certificati Bianchi assumono un ruolo fondamentale poiché prevedono il raggiungimento di obiettivi qualitativi per quelle imprese che vogliono investire nell’efficienza energetica, incentivando così la presentazione di nuovi interventi di incremento.

Anche il Conto Termico sta registrando un sempre maggiore interesse da parte di soggetti privati e delle pubbliche amministrazioni dato che favorisce l’attuazione di interventi di piccole dimensioni per la produzione termica da fonti rinnovabili

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