EDICOLA ENERGIA / E’ IN ARMENIA LA CENTRALE NUCLEARE PIU’ PERICOLOSA DEL MONDO

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Ha reattori obsoleti, e continua a produrre in piena zona altamente sismica. E’ la centrale di Metsamor, meno di 30 kilometri dalla capitale dell’Armenia, Yerevan e a 20 dal confine turco. Costruita negli anni Settanta, Metsamor è una città sorta attorno alla centrale di cui oggi Europa e altri Paesi vicini chiedono la chiusura. Oggi conta diecimila abitanti, un migliaio gli operai rimasti.
Viene chiamata la Chernobyl dell’Armenia, perché realizzata in piena zona sismica. A 75 chilometri dalla città l’epicentro di uno degli eventi più distruttivi, il terremoto del 1988 che fece oltre 25mila vittime con una scossa di 6,9 gradi Richter. Ne parla il Giornale in un reportage di Stefano Morelli pubblicato il 14 aprile. Dove si apprende che nel 1989, a pochi mesi dal crollo del muro di Berlino il governo sovietico decise di chiuderla, proprio a causa delle conseguenze del terremoto dell’anno precedente. Ma poi col crollo dell’Urss (l’Armenia ha proclamato la sua indipendenza dall’Unione sovietica nel settembre del 1991. Ndr) ed a causa dell’urgente fabbisogno energetico, il governo armeno fu spinto a riaprirla nel 1995.
“La centrale di Metsamor – continua l’articolo – è l’unica funzionante fuori dalla Russia che continua a montare due vecchi reattori di progettazione sovietica oramai obsoleti, di cui soltanto uno ancora attivo”. Chiuderla definitivamente? Allo stato è impossibile, perché anche nelle condizioni in cui si trova riesce a generare circa il 30-35% del fabbisogno dell’intera Armenia”, che continua ad avere rapporti conflittuali con la Turchia e l’Azerbaigian.
L’articolo sul tema delle centrali in aree sismiche è l’occasione per fare il punto sugli impianti che producono in condizioni analoghe a Fukushima (Giappone), ossia in territorio considerato a rischio. Apprendiamo così che nel mondo ci sono 442 reattori nucleari attivi, concentrati in 29 Paesi. L’Europa ne conta 148 in 16 Paesi. Ai reattori attivi nel mondo ne vanno aggiunti altri 65 in fase di costruzione (8 in Europa). Un impianto su 5 a livello globale è stato edificato in zona sismica