Chi sono i grandi investitori che puntano al settore fotovoltaico, pronti a investire senza incentivi?
Se lo chiede Elena Comelli, giornalista esperta di energia, sulle pagine di “L’Economia” del Corriere della Sera (11 Giugno 2018, pagina 18). Articolo in cui si parla del fotovoltaico di “grande taglia”, che in Italia sembra ripartire. “Gli annunci di investimenti di questo tipo – conferma la giornalista – si susseguono e sono in generale “dominati dai fondi”…
Quali?
- Octopus: impegnato nel parco da 63 megawatt sorto di recente a Montalto di Castro, pronto a connettere in rete altri 110 megawatt entro fine anno.
- Limes Italia: che ha un piano di sviluppo di 500 megawatt nei prossimi 3 anni
- Horus Capital, che ha avviato un piano da 400 megawatt, di cui !oo da far entrare in esercizio entro il 2019.
L’aspetto interessante è che tali progetti puntano “a competere senza incentivi”, cioè concorrono direttamente sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, basandosi sulla previsione di un rialzo dei prezzi in Borsa attorno ai 60 euro al megawattora, dai 54 euro medi registrati nel 2017, già in rialzo rispetto al minimo storico di 44 toccato nel 2016. “E’ il segno – prosegue la Comelli – che il mercato dei grandi parchi fotovoltaici a terra, che si era fermato negli anni scorsi, oggi è di nuovo alimentato con i capitali raccolti da grandi investitori istituzionali”. Ed anche da singoli investitori che, prosegue la Comelli riportando un passaggio di una nota dell’advisor Prothea, “si sono resi conto della crescente attrattività del fotovoltaico italiano non incentivato».
C’è poi da registrare la “crescente attenzione posta sugli accordi diretti tra produttore e consumatore di energia al di fuori della Borsa elettrica”, conclude la giornalista riferendosi ai cosiddetti power purchase agreement, da parte delle utilities e delle grandi imprese consumatrici, che in questo modo fissano un prezzo certo e consentono agli operatori di investire nei campi fotovoltaici con uno sbocco garantito”.
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