Mobilità, energia, ambiente, servizi di gestione ma anche stili di vita. Creare città “intelligenti”, utilizzando l’innovazione come leva per una sostenibilità ambientale, sociale ed economica, è uno degli obiettivi più ambiziosi che un Paese può darsi. Affari e Finanza del 23 ottobre si sofferma sull’effetto che la sostenibilità è destinata a marcare sul mercato immobiliare (pagina 54), atteso che l’Unione europea richiede edifici privati ecocompatibili dal 2021.
DRIVER
“L’efficienza energetica sarà – si legge nell’ampio articolo a firma di Veronica Ulivieri – uno dei driver del mercato immobiliare dei prossimi anni, insieme ad altri trend legati alla sostenibilità ambientale, dai materiali naturali alle rinnovabili, dalla sensoristica all’edilizia in legno, che oggi vale circa 700 milioni di euro ed è in crescita”. Del resto diviene sempre più difficile “mettere sul mercato” un edificio nuovo in classe energetica bassa. Qui la strada è stata già imboccata, mentre per gli immobili riqualificati le cose cambiano più lentamente. Va tenuto in debita considerazione il peso assunto dalle ristrutturazioni nel settore dell’edilizia: il 79% del fatturato (110 miliardi su 139 totali) viene infatti generato dalla riqualificazione di immobili esistenti, sia attraverso interventi di manutenzione ordinaria (36,2 miliardi), che straordinaria (74,3 miliardi).
RESIDENZIALE
“Il grosso degli interventi – continua l’articolo – si concentra nel residenziale, dove nel solo 2016 sono stati investiti per ristrutturazioni quasi 49 miliardi di euro: in questa cifra rientrano anche le installazioni di impianti di riscaldamento e raffreddamento a basso consumo, la realizzazione di cappotti termici, la sostituzione di vecchi infissi con altri più efficienti”. I più grandi investitori in tema di risparmio energetico? Le famiglie», incoraggiate dalle detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di efficientamento delle abitazioni. Secondo dati Enea, «in dieci anni, le abitazioni interessate da interventi di efficienza energetica sono state tra il 15% e il 20%, garantendo l’anno scorso un risparmio di oltre 1 milione di tonnellate equivalenti di petrolio”. Riqualificando il 70% degli edifici, che al momento ha una qualità scadente, si potrebbero risparmiare almeno 7 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno”.
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