In un intervento a sua firma sul Quotidiano del Mezzogiorno il direttore generale di Banca d’Italia, Fabio Panetta, auspica una ripresa degli investimenti pubblici al Sud. “Per debellare un sottosviluppo ultradecennale – scrive Panetta – occorre una strategia complessiva e coerente volta ad ampliare la base produttiva e a rendere competitivo il contesto economico locale. La spinta deve essere forte, duratura e basata su un’ampia gamma di strumenti; per essere credibile ed efficace deve contare su un volume di risorse adeguato, nel rispetto dei vincoli di bilancio. Puntare su un’unica strada sarebbe errato: gli interventi devono agire sia sull’offerta, rafforzando la competitività del settore produttivo e l’efficienza delle amministrazioni pubbliche, sia sulla domanda, sostenendo i redditi familiari”. E ancora. “Nel Mezzogiorno gli investimenti pubblici in rapporto alla popolazione sono risultati sistematicamente inferiori rispetto al Centro Nord. Tra il 2008 e il 2016 il calo degli investimenti al Sud è stato del 3,6 per cento all’anno; più debole e in maggiore flessione rispetto al resto del Paese è stata anche l’attività di progettazione di opere pubbliche. La dotazione di infrastrutture al Sud è inferiore a quella del Centro Nord in termini sia quantitativi sia qualitativi”. Per questo motivo, spiega il d.g. di Bankitalia, “è necessario un forte impegno pubblico da attuare tenendo conto, oltre che dei vincoli di bilancio, della sostenibilità ambientale e della sfida della digitalizzazione. In base a un nostro lavoro, un incremento degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno pari all’1 per cento del suo PIL per un decennio, ossia 4 miliardi annui, avrebbe effetti espansivi significativi per l’intera economia italiana”.
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