Energia: efficienza e sicurezza. Ecco il binomio che distinguerà gli scenari futuri, i paradigmi utili per le declinazioni di domanda e offerta di elettricità e di ogni altra forma di energia. Lo dicono le previsioni a lungo termine, secondo cui la domanda di energia elettrica crescerà del 40 per cento – a livello mondiale – fino al 2030.
Ed in questi scenari si inserisce l’utilizzo di sistemi per l’accumulo elettrochimico su vasta scala. Una tecnologia che secondo l’Anie (Associazione nazionale industrie elettriche di Confindustria) “può essere determinante nel garantire stabilità, gestione ottimale dei parametri di rete e flessibilità di sistema”. Motivo per cui il 5 aprile a Roma è stato presentato nell’Auditorium Gse il “Libro Bianco sui sistemi di accumulo 2.0”, realizzato da Anie Energia e Rse(Ricerca sul Sistema Energetico), con i contributi di Enel Produzione e Enel Green Power.
“Lo sviluppo di reti intelligenti dotate di un elevato contenuto tecnologico capaci di garantire con efficienza l’organizzazione dei flussi di energia – spiega Matteo Marini, vice presidente Anie e presidente di Anie Energia – è un tema prioritario ed improrogabile all’interno delle smart grid fortemente caratterizzate dalla presenza di fonti rinnovabili. Quello dell’accumulo è una grande opportunità, sia dal punto di vista economico che ambientale e sociale”.
“Inizia ad avvicinarsi – si legge nel Libro bianco – il momento di un possibile distacco degli utenti dalla rete per abbinare sistemi di accumulo all’autoproduzione”. Il volume prende come esempio i casi di Ustica e Ventotene dove dai dati emersi dalle simulazioni, si evidenzia l’economicità dell’installazione di sistemi di generazione fotovoltaica abbinati a sistemi di accumulo elettrochimico, con risultati apprezzabili in termini riduzione dei consumi di combustibile e dei costi di manutenzione, unitamente all’ottimizzazione dell’efficienza media di generazione dei motori.
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