Il Polo aeronautico di Napoli è il secondo in Italia. Ma perde colpi in favore di quello pugliese, premiato dalle scelte di allocare a Grottaglie importanti commesse internazionali e attività di sperimentazione di produzioni ad alta tecnologia.
I dati emergono da un Dossier curato da Intesa SanPaolo sui distretti meridionali. Il Polo campano scende di oltre 70 milioni di euro nel fatturato 2013, mentre l’aggregazione pugliese sale a poco più di 60 milioni.
La crisi del polo campano – si legge in un articolo firmato da Paolo Grassi per il Corriere del Mezzogiorno – si deve in buona parte alle scelte di spostare nel tempo in Puglia alcune fra le più importanti commesse nel settore: le fusoliere del Boeing 787 Dreamliner (Alenia Aermacchi) e i Bombardier C-Series.
Ma Grottaglie è al centro di una politica di sviluppo molto dinamica anche per altri versi. A fine marzo scorso si è rafforzato il suo profilo di area industriale dove sperimentare velivoli senza pilota (Apr), il lancio in orbita di microsatelliti, le tecnologie per la movimentazione automatica e quelle che servono al volo di mezzi con o senza pilota.
Il tutto a cura di imprese specializzate nella produzione di fibre di carbonio e di sistemi radar che hanno in programma lo sviluppo nei prossimi tempi di cinquecento nuovi posti di lavoro.
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