Maggiore velocità nel trasferimento delle risorse, tetto massimo per i tassi d’interesse applicati dalle banche, estensione della garanzia statale al 100 per cento e nessuna valutazione ex ante ma solo ex post e per le pratiche di importo consistente. Sono le modifiche che gli ex ministri Franco Bassanini e Claudio De Vincenti (in foto) e l’economista Marcello Messori suggeriscono di applicare al decreto Liquidità in sede di conversione in legge. I tre, attraverso le colonne del Sole 24 Ore, fanno una valutazione degli strumenti messi in campo dal Governo. “Per quanto riguarda Sace – scrivono – riteniamo utile, per quelle imprese che non hanno accesso al Fondo Centrale di Garanzia, ridurre i tempi delle istruttorie e abbattere le spese di finanziamento”. I tre economisti chiedono inoltre di ridurre al minimo le spese a carico delle imprese e concordare con le banche dei tassi ragionevoli, “tenendo conto del fatto che gli istituti di credito acquistano denaro dalla Bce a tassi negativi realizzando così ingenti profitti”. Infine l’intervento suggerisce di eliminare il doppio filtro del decreto autorizzativo di ministero dell’Economia e delle Finanze e ministero dello Sviluppo Economico. Un’inutile lungaggine burocratica che mal si concilia con l’urgenza di dare aiuto alle imprese.
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