Le prime grandi batterie a gravità, così chiamate perché funzionano sfruttando proprio questa specifica forza, si sono affacciate da poco sul mercato mondiale e qualcuno già pensa di riadattarle all’accumulo fotovoltaico residenziale. L’idea, indubbiamente originale, arriva da un gruppo di scienziati della De Montfort University, in Gran Bretagna, e della Ahmadu Bello University, in Nigeria. In un articolo pubblicato sull’International Journal of Energy and Environmental Engineering, gli ingegneri Oluwole Bowoto, Omonigho Emenuvwe e Meysam Azadani hanno presentato un nuovo modello progettuale per l’energy storage su piccola scala. “Questa ricerca – scrivono gli autori – integra e formula diverse idee, fattori e variabili adottati in precedenti studi per creare un sistema efficiente”.
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