Bene in economia circolare, con risultati spesso “da primato” al confronto del resto d’Europa. Maglia nera invece nella transizione verso un’energia pulita libera dai combustibili fossili e amica del clima. E’ la sintesi, decisamente in chiaroscuro, del cammino “green” della “macroregione” italiana del Sud fornita dal terzo Rapporto di Circonomia, presentato ad Alba nei giorni scorsi in occasione del Festival internazionale dell’economia circolare e della transizione ecologica.
Il Rapporto stila una classifica con i 27 Paesi che fanno parte dell’Unione Europea e le tre macroregioni italiane del Nord, del Centro e del Sud (con isole), basata su 17 indicatori raggruppati in tre categorie: indicatori di impatto (consumi di materia e di energia per abitante), indicatori di risposta (incidenza di pratiche virtuose, dalla percentuale di rinnovabili sul consumo di energia al tasso di riciclo dei rifiuti), indicatori di efficienza (consumi di materia e di energia, produzione di rifiuti, consumo di suolo per unità di Pil generato).
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