Il presidente di Matching Energies Foundation e del gruppo Getra, Marco Zigon, lancia una nuova proposta per favorire lo sviluppo economico del Sud. “La politica economica viene definita dai Governi in carica. Dovrebbero esserci tuttavia linee guida permanenti, che vengano perseguite al di là di chi di volta in volta è al timone. Accade invece che chi sopraggiunge alla guida del Paese smonta ciò che altri hanno costruito fino a quel momento e questo determina una grave discontinuità. A parte questo, si tratta a mio parere di cominciare a parlare di Mezzogiorno in chiave propositiva. Per farlo, dovremmo essere in grado di aprire come Sud un dialogo costruttivo con la capacità di coinvolgere l’intero Paese. Devo dire che Confindustria, sotto la guida di Vincenzo Boccia, sta svolgendo un ruolo estremamente attivo in questa direzione”. Parole che Zigon pronuncia attraverso le colonne della newsletter dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, curata da Emilia Leonetti. Sempre a proposito del Sud, ma con riferimento alle aziende, Zigon dichiara che “l’economia meridionale si basa su un tipo di industria manifatturiera che esprime aziende di eccellenza in grado di competere sui mercati globali. Imprese che hanno saputo interpretare al meglio l’opzione di Industria 4.0 e, prima ancora, le sfide dell’innovazione. Il punto critico è che nel Mezzogiorno tali industrie non sono numericamente sufficienti per ottenere lo sviluppo di Pil e occupazione di cui questa area avrebbe bisogno. Ed è evidente che, senza un Mezzogiorno in grado di recuperare la forbice rispetto al resto del Paese e alla media europea, l’Italia non potrà raggiungere in futuro significative posizioni di crescita economica”. Snodo cruciale, per l’imprenditore campano, sono ricerca e innovazione. “Innovazione e ricerca sono fattori imprescindibili. Nelle economie occidentali non c’è più spazio per imprese “labour intensive”, presenti invece nei Paesi a basso costo di manodopera. Pertanto dobbiamo puntare alla crescita di tecnologie e competenze in grado di rendere competitive le nostre imprese negli scenari globali. Ma il concetto di innovazione, lo ribadisco, non va inteso in relazione solo alla componente tecnologica ma anche, ad esempio, al campo del marketing, al mondo delle infrastrutture, ai collegamenti, all’intermodalità. Ci vuole anzitutto innovazione del territorio, perché per confrontarsi con gli scenari globali è necessario che sia anzitutto il contesto a risultare vincente”. L’intervista integrale a Zigon sul prossimo numero della newsletter dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.
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