Crescita economica e industriale al centro dell’intervento di Marco Zigon, numero uno del Gruppo Getra e presidente della Fondazione Matching Energies (Mef), durante il webinar organizzato proprio da Mef insieme all’associazione Merita sul tema “Sud avamposto di rinnovabili e idrogeno. Energia verde per un futuro a emissioni zero”. Per Zigon “la crescita del Paese passa attraverso lo sviluppo di due filiere, quella energetica e quella dei trasporti”. Nel primo caso l’imprenditore napoletano spiega che “per raggiungere gli obiettivi della riduzione delle emissioni nocive e di una maggiore spinta alla de-carbonizzazione, è necessario aumentare la quota di elettrificazione sul totale dei consumi finali di energia. E in tale ambito aumentare la quota delle rinnovabili che rappresentano il motore principale della transizione energetica”. La quota di energia da fonti rinnovabili sui consumi finali è stata fissata per il 2020 al 17 % in Italia e al 20 % in Europa Dovrà raggiungere entro il 2030 il 30% in Italia (PNIEC – Piano nazionale integrato Energia e Clima) e il 32% in Europa. “Nel nostro Paese – ricorda Zigon – il contributo delle rinnovabili nei consumi finali di energia è passato dal 6,3 % del 2004 al 17,5 cento del 2015, raggiungendo in anticipo l’obiettivo del 17 % previsto per il 2020”. “La transizione alle energie rinnovabili nel nostro Paese è stata complessivamente un successo – prosegue il patron di Getra – ma con notevoli zone d’ombra ed importanti errori di policy. Se siamo riusciti a centrare con tranquillità i target comunitari che ci siamo dati, lo si deve in parte al fatto che, per alcuni periodi forse troppo consistenti, gli incentivi alle rinnovabili sono stati realizzati in larga misura ribaltando costi molto elevati sull’utenza elettrica e facendo crescere il prezzo medio dell’energia ben al di sopra della media europea. Abbiamo quindi attirato investimenti nel settore della produzione, ma sovente con finalità più di tipo finanziario che di tipo produttivo”. In sintesi, secondo Zigon, “in Italia dobbiamo mettere ordine in questo campo, facendo una riflessione sugli aspetti economici che influiscono sullo sviluppo delle rinnovabili Le misure di incentivo dovranno essere tali da non generare distorsioni né disomogeneità di efficienza e di tipo logistico. In questo ambito va tenuto in debito conto il ruolo fondamenta del Mezzogiorno, che presenta una doppia vocazione: bacino energetico rinnovabile e polo di interconnessione in ambito euromediterraneo”.
Una combinazione vincente
L’utilizzo dell’idrogeno come soluzione per l’accumulo “può permettere di affrontare le criticità presentate dallo sviluppo incrementale delle produzioni da fonti rinnovabili”, chiarisce Zigon. “Eccoci quindi al tema di oggi, ossia al rapporto tra fonti rinnovabili e idrogeno, quale vettore energetico che incorpora, conserva e consente di trasportare energia prodotta dalle fonti rinnovabili elettriche. Una opzione che può rivelarsi per davvero una strada di grande interesse”. Idrogeno che può avere una considerevole incidenza sul sistema dei trasporti. “In uno scenario di sviluppo sostenibile, il “tema idrogeno” può avere una forte incidenza anche nel campo dei trasporti: non solo quelli terrestri, ma anche su quelli navali”, conclude Zigon.
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