Ecco che avanzano le Comunità energetiche. In Italia, ma soprattutto all’estero. Si tratta di gruppi formati da aziende, enti pubblici e privati e anche singoli cittadini che decidono di produrre energia da fonte rinnovabile per soddisfare in autonomia tutte le proprie necessità. Ne parla Maria Chiara Voci sul Sole 24 ore.
“In Italia il meccanismo dell’autoscambio – si legge nell’articolo – è stato abilito negli anni Sessanta, cioè dal periodo in cui l’energia elettrica è stata nazionalizzata. I tempi però stanno mutando…”.
In effetti lo scenario delle infrastrutture elettriche di oggi è totalmente nuovo. Lo sviluppo delle reti intelligenti metterà i singoli utenti nella condizione di essere al tempo stesso sia consumatori di energia che produttori di elettricità da immettere nella rete oppure utilizzarla o ancora accumulandola per utilizzarla secondo le esigenze. Una opportunità che può essere colta al meglio se i consumatori si aggregano. Nascono così le prime esperienze sul campo, come nel caso di Acea che in Piemonte ha promosso un consorzio che ha messo insieme diversi comuni.
“E’ una sperimentazione – aggiunge la giornalista – che potrebbe fare scuola ed espandersi in diversi contesti”. Quali? Anche i condomini che, riunendo i proprietari di uno o più immobili in un unico soggetto giuridico, potrebbero ad esempio installare un impianto fotovoltaico e utilizzare l’energia elettrica prodotta in autoconsumo diretto. “Non solo per coprire le esigenze comuni – spiega Maria Chiara Voci – ma anche per soddisfare il fabbisogno dei singoli appartamenti”.
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