Nasce in Cina la più grande utility del mondo. Carbone ed elettricità hanno quindi Pechino per capitale. Il governo cinese ha dato il via alla fusione tra Shenhua e Guodian Group, “per creare concorrenti più grandi e finanziariamente robusti”. Ne dà notizia il Corriere della Sera del 29 agosto (pagina 37), specificando che “non sono stati diffusi i dati finanziari dell’operazione ma entrambi i gruppi hanno filiali con azioni negoziate alla Borsa di Hong Kong e Shanghai”.
La riorganizzazione delle partecipazioni di Pechino è finalizzata alla intenzione di spingere sulle energie rinnovabili per ridurre il perso del ricorso al carbone per alimentare le centrali elettriche.
La Cina avrà quindi un nuovo colosso energetico, con asset per 271 miliardi di dollari, il secondo a livello mondiale per ricavi e il più grande per capacità installata.
Per avere una dimensione dell’operazione basta rimarcare che Shenhua è tra le più grandi società di carbone al mondo (nel 2016 ha registrato profitti per 3,8 miliardi di dollari) mentre Guodian Group è il produttore di energia elettrica.
La fusione porterà alla concentrazione in una sola utility di una capacità installata superiore a 225 gigawatt (145 megawatt di Guodian e 82 di Shenhua), ben al di sopra quella della francese EDF e di Enel. “Sarà anche il più grande produttore di energia eolica – specifica l’articolo – con una capacità di 33 gigawatt”.
L’operazione, è il commento degli esperti, si inserisce anche nella politica portata avanti dal Governo di Pechino di riduzione della dipendenza del Paese dal carbone, aumentando invece l’uso di gas naturale e altre energie pulite come eolico, solare, idroelettrico e nucleare.
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