La spending review si abbatte sul Mezzogiorno. E’ la spending review dell’Unione europea in tema di coesione territoriale. Ne parla la newsletter Wall Street Italia, che riprende l’Ansa a proposito dell’intervento del commissario Ue al Bilancio Gunther Oettinger alla conferenza sul budget dell’Unione. Le linee guida della riforma della politica di coesione che verrà presentata ipotizzano tagli per il 10-15% al budget rispetto alla programmazione 2014-2020.
L’obiettivo di Oettinger è portare il costo della Politica agricola comune e della Politica di Coesione dell’Unione al 30% del volume di bilancio. Attualmente siamo al 35%.
“E’ l’effetto del buco di bilancio – scrive aAlessandra Cappello per Wall Street Italia – che verrà a crearsi con il divorzio di Londra a seguito della Brexit, un buco da 12-14 miliardi l’anno. Da qui la proposta di Gunther Oettinger: colmare questo vuoto con il 50% di tagli ed il 50% di nuove risorse, da pescare nelle tasche degli Stati nazionali, e da reperire anche con nuove tasse europee, come quella sulla plastica”. Il bilancio cos’ definito potrà finanziare con almeno 10 miliardi l’anno nuove necessità, come la gestione delle migrazioni e la difesa comune.
La politica di coesione che rappresenta più di un terzo del bilancio Ue (460 miliardi nel 2014-2020) dovrà “accettare tagli inevitabili”, a quanto dichiara Oettinger. Un brutto colpo per l’Italia, secondo beneficiario in Ue dopo la Polonia con 44,5 miliardi in 7 anni.
“Per le regioni più povere dell’Europa – conclude la giornalista di WSI – verranno diminuiti i trasferimenti dei fondi europei”. Significa in particolar modo che sui 42 miliardi di euro su cui possono contare adesso, Regioni come Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia (ed anche Molise, Abruzzo e Lazio) potrebbero perdere fra i 4 e i 6 miliardi di euro. Al contempo Oettinger ha escluso da qualsiasi stretta i programmi europei Erasmus+ e Horizon 2020 sulla ricerca, perché “parlano del nostro futuro”.
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