“Le statistiche internazionali segnalano che le strutture portanti dell’economia italiaba continuano ad essere forti: l’Italia si mantiene al settimo posto, con una quota di valore aggiunto pari, per il 2016, al 2,5%, mentre in Europa è seconda dopo la Germania, che nella graduatoria mondiale è al quarto posto”. Parla lo storico Giuseppe Galasso e l’articolo (“Il Sud ha agganciato la ripresa. Ora non lasciamocela sfuggire” compare sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno del 12 novembre (Pagg 1-13). L’analisi parte dallo scenario internazionale e nazionale, per giungere poi a parlare di Mezzogionro, tema caro a Galasso. Seguiamone i passaggi fondamentali.
• La ripresa in Italia è trainata dalle attività manifatturiere.
• Contano anche gli investimenti stranieri, cresciuti più che in altri paesi, (tredicesimo posto nella graduatoria mondiale; nel 2016 + 50%).
• Anche a livello internazionale la ripresa italiana è pienamente riconosciuta, anche se oberata (debito pubblico, ma non solo)
• E il Mezzogiorno? Sarebbe pressoché impossibile non vedere che anch’esso partecipa di questo rifiorire dell’economia italiana. Con maggiore evidenza in Campania
• Oggi il Mezzogiorno dà segni positivi di iniziativa e di slancio quali non si sono visti da troppo tempo. È un germoglio prezioso, ma sempre suscettibile di inaridimento.
• Ora la politica deve fare di più e meglio.
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