Lo spopolamento del Sud non si ferma. Gli emigrati meridionali sono più degli immigrati che arrivano. La fuga ha numeri biblici: 1 milione e 800 mila italiani scappati dal Meridione dal 2oo1. Dell’argomento si occupa Il Fatto Quotidiano, l’articolo è di Antonello Caporale, che esordisce così: “E chi glielo dice adesso a Salvini? Chi gli dice, mentre attende operoso al respingimento dei neri d’Africa, i nuovi invasori, che negli ultimi sedici anni circa un milione e ottocentomila italiani sono fuggiti dalle proprie case per cercare un lavoro e un futuro altrove?” Stiamo parlando del più possente processo emigratorio dal dopoguerra ad oggi? “In sedici anni – insiste Caporale – abbiamo perso 288 mila giovani, il nostro futuro è scappato all’estero, per metà laureati e per l’altra metà ragazzi in età lavorativa (15-34 anni), e il resto è andato a cercare fortuna al nord”.
Una emergenza che passa sotto silenzio, o quasi. Perché fa molto più rumore la “contesa sui barconi da accogliere e poi da smistare”. Intanto la strisciante e silenziosa fuga continua, anche se da anni lo Svimez nei suoi rapporti avverte che il Mezzogiorno di questo passo morrà presto… E non basta. Tre milioni di poveri abita al Sud. Seicentomila le famiglie meridionali i cui componenti non hanno un’occupazione, nemmeno saltuaria. E il Nord non se la passa tanto meglio, perché di poveri ce ne sono altri due milioni e insieme fanno cinque i milioni dei diseredati…
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