Ogni anno brucia 650.000 ecoballe. In cambio produce soltanto il 3,2% di ossido d’azoto. E appena lo 0,1% di polveri. Quindi inquina meno di automobili, riscaldamento e industrie del territorio circostante, Lo affermano i ricercatori dell’Isafom CNR, l’istituto che studia i processi fisici, chimici e biologici che determinano il funzionamento e la dinamica degli agro-ecosistemi negli ambienti a clima mediterraneo.
Uno studio che la Regione Campania ha imposto alla A2A, la multiutility milanese che gestisce il termovalorizzatore di Acerra, la quale sostiene che si tratta di dati “pienamente sotto il livello di guardia”.
Non è dello stesso parere, tuttavia, il vescovo di Acerra Antonio Di Donna. Ne parlano Il Mattino e Avvenire, in due ampi articoli apparsi sulle rispettive pagine il 15 luglio 2016
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