Dal 2010 le emissioni dirette di gas serra di Eni si sono ridotte del 25% grazie ai nuovi giacimenti e al miglioramento delle strutture con le fonti rinnovabili.
Con le nuove centrali a gas cielo combinato si emettono solo 350 grammi di CO2 per ogni kWh prodotto, contro i 730-800 grammi delle più moderne centrali a carbone.
Da molti anni in Eni, per migliorare la resa, è presente una cultura “Energy saving“. Nella raffinazione e nella chimica sono stati perseguiti interventi di efficienza energetica applicando le tecnologie più avanzate sullo scambio termico.
Per quanto riguarda i giacimenti, Eni ha adottato un programma di progressiva riduzione del gas flaring(combustione di gas) e investendo fortemente nella realizzazione di centrali elettriche e gasdotti per arrivare ben prima al target del 2030 previsto dall’iniziativa della World Bank.
Eni investe su porzioni di mercato in crescita coma la chimica di materie prime di orgine vegetale, infatti, nell’anno 2014, ha firmato al Ministero dello Sviluppo Economico un protocollo d’intesa per il rilancio del petrolchimico di Porto Marghera, che diverrà un polo integrato di chimica verde.
Sostengono la ricerca nel settore delle fonti rinnovabili, puntando allo sviluppo di tecnologie innovative e competitive, finalizzate alla produzione di energia elettrica e vettori energetici da fonti rinnovabili.
Fonte: La Stampa
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