Ambiente, sicurezza, crescita sostenibile. Sono le parole chiave scelte da Terna per rilanciare il suo impegno per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione. 8 milioni investiti dal 2005 ad oggi, per realizzare una rete tecnologicamente avanzata, più 72mila ore di formazione ambientale dei dipendenti nel 2014, 1700 vecchi tralicci e 420 km di elettrodotti dismessi, sostituiti con linee più moderne e meno invasive. Tra l’altro Terna propone che le aziende si dotino di uno strumento strutturato e adeguato di risk management ambientale per tenere sotto controllo i potenziali rischi e, in quest’ottica, rientra anche il progetto sicurezza integrata dei cantieri con la necessità di una certificazione ambientale dei fornitori qualificati. Matteo Del Fante , ad di Terna, approfitta del convegno per lanciare qualche segnale aggiornato anche sugli altri versanti della strategia aziendale. “L’integrazione dei sistemi elettrici continentali è una delle frontiere da privilegiare. – prosegue l’ad di Terna – Ben venga il cavo elettrico con la Tunisia e ben venga anche una strategia di scambi di elettroni ad Est attraverso l’interconnessione che già esiste con il Montenegro, ma tutto ciò dipende dal mercato.” Del Fante ha stimato in circa 24 miliardi i benefici generati da questo approccio: circa 10,2 miliardi dalle principali 12 opere già in esercizio, altri 10,1 miliardi dalle sette in via di realizzazione, e 3,5 miliardi di riduzione dei costi di dispacciamento dal 2009 al 2014.
“Sviluppo ed ecosostenibilità devono essere due gambe per la crescita del Paese”, conclude il numero uno di Terna.
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