WORST CASES / Infrastrutture bloccate – Il palo della discordia costa in bolletta 600 milioni l’anno

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E’ veramente un caso da manuale (da baedeker delle peggiori distorsioni italiane) quello che il Sole 24 ore ha denunciato in un articolo di aprile 2015. Un caso che costa agli italiani 600 milioni l’anno. E’ il caso del “pilone numero 40” dell’elettrodotto Sorgente-Rizzìconi, la linea di alta tensione che unisce la Calabria alla Sicilia. Una infrastruttura di rete che Terna avrebbe già completato, se non fosse stata bloccata da una associazione ecologista, il cui ricorso è stato accettato dalla Procura di Messina, che ha sequestrato il palo.

IL PIANO DEL PAESAGGIO

La motivazione con cui l’opera è stata congelata sfiora la farsa. Il pilone non è conforme a un Piano del paesaggio che è stato adottato dopo le autorizzazioni rilasciate a Terna. Ci è andata di mezzo anche la locale Sovrintendenza ai beni culturali, accusata di aver approvato il pilone prima che fosse introdotto il Piano del paesaggio. Risultato? Fin quando non interverranno fatti nuovi, i messinesi verranno forniti di energia elettrica con il sistema di rete esistente o obsoleto: decine di vecchi tralicci e 87 chilometri di altre linee elettriche (più circa altrettanti sulla costa calabrese), che Terna ha in programma di sostituire con una nuova linea con cavi sottomarini.

RETE DI DISTORSIONI

Il giornale di Confindustria disegna un quadro sconfortante e, purtroppo, piuttosto diffuso di infrastrutture bloccate, quantunque necessarie, sull’intero territorio nazionale. Un Paese che sembra appassionarsi dall’arte di farsi del male. In Sicilia, in particolare, la sete di reti elettriche efficienti è più sentita che altrove, perché è mal collegata con la rete nazionale e deve ricorrere alle centrali presenti sull’isola, invece di poter assorbire energia a condizioni più economiche dal Continente. “Tutto questo costa in bolletta 600 milioni l’anno – spiega il giornalista del Sole – perché alle centrali siciliane la corrente viene pagata uno sproposito e il sovra costo viene suddiviso su tutti i consumatori attraverso il prezzo unico nazionale della Borsa elettrica”.